Ed eccoci ad un’altra situazione disperata.
Qualche giorno fa me ne stavo in ufficio, preparando la riunione insegnanti, quando ecco arrivare una mamma … in genere ben combattiva fin dall’inizio … stavolta stranamente quieta … Ci guardiamo negli occhi per un po’ (ci vuole sempre un attimo per entrare in argomento), ed ecco che pian piano la mamma inizia a raccontare …: “non ce la faccio più, non so che fare, forse l’unica è farla finita, io e i miei figli … sono troppo piccoli! Ieri “Sare” (prima elementare!) piangeva a dirotto, gli ho detto che non era il caso …, ma era appena stato trattato a male parole da un uomo … lo stesso che qualche anno fa ha ucciso (o fatto uccidere) suo padre. Ora è uscito di galera e di nuovo vuole che lasciamo la casa perché il terreno su cui è stata costruita (70 anni fa!!!) appartiene a lui e quindi noi ce ne dobbiamo andare! Ma dove ce ne andiamo? Abbiamo pagato quel terreno, ma nessuno l’ha mai accatastato …, i testimoni della vendita sono ormai tutti morti, e anche mio marito è morto, io avevo i bimbi da seguire …, come facevo?”
Non sono sicuro di aver capito bene, c’è con me Binod, mi traduce … avevo capito quasi tutto … e intanto le lacrime della mamma non cessano di scendere … che facciamo?
Anche quelli del villaggio hanno paura di quell’uomo e sembrano in difficoltà a prendere le parti della mamma …
Proviamo a prendere un appuntamento con lei e il capo villaggio per domenica, lei sembra contenta della proposta, …, ma il giorno dopo manda dire di non venire …, senza spiegazioni, chissà … Ci tocca spettare la prossima mossa. Sperando che tutto vada bene. Vi farò sapere appena ci saranno novità.